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Prima avventura giocata presso i padroni di casa di Brain in a Cage. Conosciamo Giulia, che sarà la nostra Master per questa ed anche per le altre tre storie giocate con loro: inizialmente dovevano essere solo due, ma come spesso succede, Xand si fa prendere dalla smania e finiamo col provarle tutte. Abbiamo deciso di partire da Project AI perché incuriositi dalla novità del tema e dall’originalità della storia.

Appena entrati, questa room mi ha fatto un effetto strano, anche se non era la prima volta che ci capitava di giocare in una stanza del genere; cioè illuminata da pareti bianche, mobili ed oggetti all’interno posizionati secondo un ordine preciso, la percezione di asetticità che ricreava perfettamente un laboratorio scientifico. Tutto in bella vista: non c’era bisogno di cercare dispositivi ed oggetti nascosti. Si trovava tutto davanti a noi, dovevamo solo dargli un senso.

Credo che la sensazione di disorientamento derivi dal fatto che siamo abituati generalmente a stanze che utilizzano le luci fioche, la penombra, a volte un’oscurità quasi totale, sia per alzare il livello di difficoltà, sia per creare l’atmosfera più consona all’ambientazione.

Per questa stanza come per le altre di questa casa, siamo rimasti stupiti dal livello di attenzione scenografica ai dettagli, ma soprattutto per come sono stati realizzati gli enigmi. Questo assume maggior pregio se si pensa che Brain in a Cage non fa parte di un franchising e che quindi non dispone del supporto di un brand alle spalle: è un team di persone con una passione immensa per le escape room che si riflette nelle stanze. Tutto questo viene, inoltre, supportato sicuramente da una grande professionalità e tecnica, che mettono a disposizione della comunità escapers attraverso workshop di gruppo.

Il livello fornito da Brain in a Cage e’ di 4 su 5.

Fate parte di un brillante team di scienziati della Robotech Corporation. È da un po’ che tutti parlano dell’ultima opera della Robotech, un laboratorio segreto in cui si progettano e testano intelligenze artificiali d’avanguardia. Il leader dell’attività è il Dottor Aurelio Monti, che con il suo Project AI sta teorizzando un collegamento tra l’intelligenza artificiale e il cervello umano. Secondo voi la Robotech, con le sue folli sperimentazioni, sta mettendo a rischio il futuro dell’umanità! Finalmente siete riusciti ad hackerare i sistemi di sicurezza della Robotech, oggi è la vostra unica possibilità per fermare Project AI. Avete solo 60 minuti prima che la sicurezza si accorga del vostro Hacking. Dovete trovare l’accesso al laboratorio segreto, trovare il processore centrale di Project AI e disattivarlo.

da 2 a 7 scienziati

1 e 2

Azione, Scienza

Brain in a Cage

About Post Author

Yaya

Il cervello del team iTopissimi, laureata in Infermieristica e appassionata di enigmistica sin da giovane. Originaria della provincia di Livorno dove è cresciuta insieme al suo lato nerd.
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