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Veniamo alla nostra seconda avventura giocata presso i padroni di casa di DarkSide; Kader, il nostro Master, ci riconosce e ci accoglie.

Ci illustra la storia di un altro capolavoro firmato DarkSide, Dark Room: già dalla trama si intuisce che non si tratterà di una semplice stanza in cui sei rinchiuso, per scelta o destino, ma di un percorso introspettivo, una storia di lotta, impegno, rinascita, di cui però nessuno ti dice il prezzo. Come avevo già descritto nell’articolo precedente, Collapsed, DarkSide non crea classiche escape room, in cui devi risolvere unicamente enigmi, aprire lucchetti e facendo scattare automatismi. Crea vere e proprie concept room, in cui la fuga non è solo fisica, ma interiore, viscerale, da te stesso. E stavolta, è più vero che mai, in nessun’altra occasione mi era mai capitato di riscontrare una trama della stanza più conforme alla Stanza stessa.

Gli enigmi hanno come filo conduttore l’introspezione fino alla redenzione del personaggio, che in questo caso siamo noi; non hanno un livello di difficoltà elevato, anzi, mi sentirei di proporla anche a neofiti. Tutti improntati sulla prima generazione, si susseguono senza sosta, in maniera abbastanza lineare, e sono veramente tanti; te la devi proprio meritare l’uscita dalla tua prigione personale. Arrivi in fondo come se avessi corso una maratona. Potrebbe anche darsi che il fatto che fossimo solo in due richieda più energie che non possono essere demandate a nessun altro.

L’attore è un personaggio, nel vero senso del termine: ti aiuta e ti depista a suo piacimento, sempre e comunque mantenendo la goliardia ormai targata DarkSide. Ricordiamo sempre con ilarità quando si rivolse a Xand con una vocina in falsetto per spronarlo: “Ehi tu, ma vuoi fare qualcosa? Guarda che la zia si sta arrabbiando”. Morti, dal ridere… Ancora adesso ci divertiamo al solo pensiero. Troppo simpatico.

Non c’è il timer a scandire il gioco, per rendere l’esperienza ancora più immersiva, tant’è che neanche stavolta ci è venuto in mente di chiedere aggiornamenti sul tempo a disposizione. Trovo che per alcune stanze, soprattutto per questo tipo, sia una scelta molto intelligente. Eravamo concentrati solo sull’uscire, e siamo usciti, anche se a malincuore.

DarkSide non fornisce un livello di difficoltà della Stanza. A nostro modesto parere può collocarsi in un medio

Una stanza non molto più grande di quella in cui hai speso la maggior parte della tua vita. Una cella. Nonostante i vantaggi e i privilegi che ti sono stati regalati alla nascita, sei tornato in prigione ancora e ancora. Ti senti più comodo in catene che nella libertà. Vedremo fino a che punto ti spingerai per rompere quelle catene una volta per tutte. La tua vita è stata una bugia, ora arriva il momento della verità. Benvenuto alla tua rinascita. Marcisci in questa stanza o garantisciti la libertà. Quanto sangue verserai per rimanere vivo? Quanto sei disposto a farti a pezzi?

da 2 a 6 incatenati.

No

Dark

Dark Side – Milano

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Yaya

Il cervello del team iTopissimi, laureata in Infermieristica e appassionata di enigmistica sin da giovane. Originaria della provincia di Livorno dove è cresciuta insieme al suo lato nerd.
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