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da 2 a 8 invitati.

Prima e seconda generazione.

Mistero

Lost Space

Prima e, mi dispiace dirlo, ultima avventura giocata presso i padroni di casa di casa di Lost Space. Credo che tutti gli escapers, quando giocano una stanza, abbiano come obiettivo il divertimento, indipendentemente dal fatto che riescano o meno ad uscire, e non di andarsene arrabbiati, con la sensazione di essere una pratica fastidiosa da sbrigare il prima possibile. Ma andiamo con ordine.

Inizialmente questa stanza non era inserita nella scaletta del Tour, ma visto che avevamo trovato un coupon, abbiamo deciso di approfittarne. Arriviamo alla sessione prenotata e la Master ci fa compilare un questionario relativo al covid, al quale si vede era più interessata piuttosto che fare il suo lavoro ed introdurci nella stanza. Mentre se li rileggeva, sulla parete proiettava un video con i soliti comportamenti da adottare dentro, le regole per gli aiuti (puoi usare solo due aiuti e solo se trovi l’oggetto indicante l’aiuto nella stanza), e che avremmo comunicato tramite walkie talkie.

Per spiegarci la trama e farci ambientare, ci ha invitato a leggerla su una targhetta appesa al muro, tradotta in 3 lingue. E già il mio livello di incazzatura si stava alzando. Mentre ci faceva entrare nella stanza ci ricorda che, avendo prenotato col coupon, il tempo sarebbe stato solo di 45’ (in una stanza calibrata su un livello di difficoltà per 60’).

Durante la partita, ci si è spento il walkie talkie che ci avevano fornito per comunicare ed ovviamente non ci ha reintegrato il tempo in cui lei provava a mettersi in contatto con noi, veniva dentro la stanza, sostituiva quello scarico e se ne andava; niente, il countdowon ha continuato inesorabile. Eppure, nel video introduttivo si diceva chiaramente che il personale si sarebbe assicurato che la batteria fosse di durata sufficiente. Mah

Peccato. Non l’ho inserita nella sezione “Stanze da incubo” perché comunque sia il tema era abbastanza originali ed alcuni enigmi veramente innovativi (soprattutto quelli di seconda generazione), nonostante qualcuno fosse malfunzionante. Scenografia molto curata, logica non lineare.

Peccato, non tanto per non esserne usciti, quello capita, ma per il fatto di essere stati trattati come un disturbo da sbrigare il prima possibile, senza convenevoli. Neanche la foto di rito. Questo non so dire se è da attribuire o meno al coupon; se fosse così, si potrebbe evincere che quello che ti interessa è il guadagno e non dare un buon servizio. Se lo scopo di un gioco è divertirsi e far divertire, non ci siamo proprio.

Alta: 5/5

Michelangelo è un ragazzo strano, molto schivo e riservato che per questo viene spesso isolato ed emarginato. Un giorno, inaspettatamente, ricevete da lui un invito per una cena a casa sua. Incuriositi accettate l’invito, però quando entrate lui non c’è. Da questo momento accadranno molte cose….

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Yaya

Il cervello del team iTopissimi, laureata in Infermieristica e appassionata di enigmistica sin da giovane. Originaria della provincia di Livorno dove è cresciuta insieme al suo lato nerd.
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