👹 Bael- La porta dell’inferno- 🏘 Dogma – @Torino

Benvenuti a Dogma, dove il concetto di” presenza infernale” assume dei connotati talmente vividi, da farvi rivedere la vostra definizione di horror. Suoniamo il campanello e veniamo accolti in maniera molto cupa e funerea dall’assistente di padre Hammon, che ci avvisa di tutti comportamenti da tenere per rimanere, per quanto possibile, al sicuro. Ci fa entrare in religioso silenzio nella stanza e ci augura buona fortuna…

Sicuramente i punti di forza di questa Escape Room sono la scenografia e l’ambientazione; avrete un’intera casa (ben 120mq) a disposizione, in cui girare, perdervi, ritrovarvi, farvi spaventare… L’arredamento vintage, notevole e visibilmente di buona fattura, si interseca molto bene con la storia e gli enigmi e rende decisamente l’esperienza più immersiva.

La logica della stanza è lineare e come stile abbiamo un buon mix tra prima e seconda generazione. Anche se in un primo momento la prima generazione potrebbe “stonarvi” parlando di presenze demoniache, vi assicuro che si inserisce benissimo nel contesto della storia.

Il livello di difficoltà è abbastanza elevato in partenza, senza contare che, per i veri amanti dell’horror, è anche possibile giocare la partita in modalità “nemesi” (e già il nome è tutto un programma), ovvero con la presenza dell’attore (per un sovrapprezzo di 20€ – al 2024).

Finita la stanza abbiamo avuto modo anche di fare due chiacchere con Stefano, il proprietario, nonché GameMaster, nonché attore , fra l’altro bravissimo, perché non è mai uscito dalla parte ed è stato incredibile.

Vi assicuro che a noi le Escape Room horror non piacciono, ma Dogma ci ha fatto veramente ricredere.

Alcune tip: non necessita di particolari abilità motorie per essere giocata. Decisamente non adatta ai deboli cuori; anche nella versione “soft” fa abbastanza paura, tanto da avere un indice di paurosità di 4 (svariati spaventi, interazione con attori passiva), ma credo anche che per qualche spavento ne valga la pena.