🧩👻 Ghosthunter Brandon Darkmoor  🏘 The room – @Berlino

Seconda avventura giocata presso i padroni di casa di THE ROOM – Live Escape Game Berlin. Siamo pronti per un’avventura spettrale e ci prepariamo ad entrare nell’universo oscuro di “Ghosthunter Brandon Darkmoor“. In particolare, saremo stagisti al nostro primo incontro con un’entità paranormale, cioè il fantasma della ormai fu cantante lirica “Anna Morana”.

Ci dirigiamo così al punto d’incontro indicato dal Dottor Darkmoor e, dopo un’introduzione bizzarra con relativo training, ci consegna delle apparecchiature per lavorare. In seguito, veniamo introdotti nel vecchio ospedale psichiatrico, sulla cui autenticità non avresti dubbi data l’ambientazione. C’è una “coordinazione” impressionante tra arredamento, odori e rumori, aspetto di cui ti renderai sempre più nell’avanzare del gioco.

La logica della stanza è lineare e come stile adotta a buon titolo una seconda generazione (che caccia ai fantasmi sarebbe senza automatismi?). Gli enigmi sono organicamente intrecciati alla storia; nessun indizio o puzzle è fine a sé stesso e l’attenzione ai dettagli è quello che potrebbe darti la spinta per procedere nel gioco.

Gli effetti speciali sono vari: dai più classici come luci a intermittenza e fumo artificiale, passando poi all’ascensore fino alle “apparizioni” di Anna Morana.  La fluidità del gameplay è impeccabile, anche se a volte ti troverai a ridere di te stesso mentre tenti di risolvere gli enigmi più strampalati.

Per quanto si parli di fantasmi e spiriti, l’atmosfera non risulta mai paurosa, anzi ho trovato alcuni passaggi divertenti; certo che i rumori di sottofondo e le luci potrebbero urtare la sensibilità di qualcuno, come anche lo stare chiuso in ascensore.

Il livello di difficoltà è moderato in quanto viene privilegiato lo storytelling, piuttosto che gli enigmi in sé. In questo senso, assomiglia molto più ad un’avventura immersiva che non ad Escape room, ma super godibile.

Alcune tip: la stanza è disponibile per essere giocata in lingua inglese e necessita di qualche destrezza motoria, come lo strisciare o scivolare. Ricordate che indizi, oggetti e codici hanno un unico utilizzo, quindi una volta usati dimenticatevene.

In conclusione, “Ghosthunter Brandon Darkmoor” è un’esperienza paurosamente divertente, una tappa obbligata per chiunque cerchi un mix di brivido e umorismo.

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