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Poche idee e molto confuse

😅 Ahimè, rieccoci qui! Sì, purtroppo ci siamo imbattuti in un altro esemplare di “Stanze da incubo” 🏚️, e no, non è un elogio al tema horror 👻 – nonostante il periodo di Halloween! 🎃 Ci sono stanze che, diciamolo, non dovrebbero proprio esistere 🙈. Una vera e propria offesa per chi ama davvero le Escape Room 🧩, un insulto agli escaper e ai Game Master che si sbattono per creare qualcosa di decente! Ma procediamo con ordine 🧐.

Avevamo letto l’annuncio 💥 dell’apertura di una nuova Escape Room su uno dei gruppi di entusiasti a cui siamo iscritti: il proprietario si era presentato bene e sembrava sapere il fatto suo 😎. Per cui, individuato il giorno, abbiamo prenotato e ci siamo presentati nella sede della compagnia 🚽.

Cioè, diciamo che non siamo riusciti ad individuare subito l’ingresso 👩🏼‍🦯👨🏼‍🦯; ci siamo passati davanti un paio di volte, cercando magari un portone, un’insegna 🔭. In effetti, all’indirizzo indicato si trovava una banca, evidentemente non più in attività o in fase di ristrutturazione, con un manifesto in formato B2 appeso su una delle due vetrine.

Sull’altra vetrina, davanti l’ingresso della porta, si trovava quello che avevo scambiato per un operaio 👷🏽, che faceva la pausa durante i lavori di ristrutturazione della banca ⛏. Sigaretta in mano, vestito con una canottiera scura lisa ed oversize, pantaloni e scarpe antinfortunistica, dalla testa ai piedi sporco di pulviscolo di NDD 🤷🏼 (natura da diagnosticare) . 

Mi sono avvicinata al volantino ed ho riconosciuto il nome dell’Escape Room! Quella era l’insegna! Praticamente, faceva prima a chiamare l’attività come l’ex banca, così aveva già l’insegna pronta. Visto che mi dilungavo sul volantino, l’operaio 👷🏽 si gira e ci chiede se fossimo lì per giocare; eh si, rispondo non molto sicura, intuendo che dovesse far parte dello staff. Venite dentro. Ok. Sarà l’inizio di un’experience?! 👀

L’ingresso era così triste e spoglio (insomma, neanche un volantino attaccato alla reception!) che per un attimo ho pensato di essere entrata davvero in una banca abbandonata 💸. Siete aperti da poco? Ma loro: no, tranquilli, abbiamo aperto da quasi un anno, dice il tizio. Ok. 🙆🏼‍♀️

🚧 Tra box di vetro, mini-cantieri improvvisati qua e là, attenti a non inciampare (noi, i diversamente dotati di dispositivi di protezione individuali), arriviamo alla “stanza”. Un altro box di vetro, decorato con… giornali 🧻. Alcuni perfino con le offerte del supermercato 🛒. Ok.🙆🏼‍♀️ 

Già da qui avevo capito abbastanza, ma il peggio – stava dentro. Enigmi tra il ridicolo e l’assurdo, senza alcuna logica né coerenza, torce UV 🕯 in lotta con l’illuminazione accecante della banca 🎡 e un gameplay che era un insulto alla pazienza 🤌🏻. Chiedo perché un enigma si dovesse fare in un quel modo, cosa me lo indicasse. “Eh, provi un po’ tutto, alla fine ci arrivi.” Ok. 🙆🏼‍♀️ È il metodo scientifico! 🔬

Alla fine, usciamo e ovviamente arriva la domanda fatidica: “Allora, come vi è sembrata?” 🤔 Rispondiamo educatamente, facciamo notare qualche criticità (leggi: tutto sbagliato 💩). La sua risposta? “No, non può essere. C’è gente che la finisce in 44 minuti.”  🪠 Ok, grazie, ma cosa c’entra? 🤌🏻.

💡 Il capolavoro arriva quando ci chiede come fare per partecipare al TERPECA 😵‍💫. Sì, hai capito bene: TERPECA, il premio delle migliori Escape room al mondo🏆 . Con un aplomb degno di una conferenza diplomatica, gli chiedo se sa di cosa stia parlando 👸🏼. Risposta: no. Gli faccio qualche esempio di stanze premiate, tra cui alcune della concorrenza locale. Non ne conosceva manco una. Lui, che “ha giocato un paio ✌🏼 di Escape room”, ma non ricorda dove, quando, né i titoli. Pensate quanto devono essergli piaciute. E hai pensato di farne la tua attività principale? Ok. 🙆🏼‍♀️

Continuo ad essere convinta che questo tizio 👷🏽 non abbia mai messo piede in una Escape room in vita sua e che abbia pensato che fosse un business facile per fare soldi 💰🤑. Genio dell’imprenditoria!🤡 Eh no, non c’è niente di OK in tutto questo 🙅🏼‍♀️.

A volte, il vero mistero non è risolvere un enigma, ma capire come certi posti abbiano aperto i battenti 🤦🏻.

Morale della favola? A quanto pare, le Escape Room non sono un business per tutti🥲!  Alcuni dovrebbero evitare di prendere alla lettera l’idea di “fuga” e, magari, dedicarsi a un business più adatto alle loro doti… tipo, boh, un bar “misterioso” dove l’enigma è se la birra è fresca o scaduta 🍻❓.

✨ E a chi si avventura in queste stanze da incubo, auguriamo tanta fortuna e pazienza zen 🧘‍♂️, perché a volte l’unico enigma che rimane è come scappare dalla “fuga” stessa.

Insomma, se siete dei veri escaper, il miglior consiglio è di guardare sempre due volte l’insegna… soprattutto se sembra quella di una banca fallita 🏃💨.

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