🧩 🥃 Safe: The Secret of Jack Daniel 🏘 The Padlock – @Praga

Prima Escape room giocata presso i padroni di casa di The Padlock Escape Game. Sei a Praga, hai già visto il Ponte Carlo, magari hai anche trangugiato un po’ di birra locale, e ora vuoi fare qualcosa di diverso. Qualcosa che ti faccia sentire un po’ Indiana Jones, un po’ Buffalo Bill, e (perché no?) un po’ “ubriaco” di emozione. Benvenuto a “Safe: The Secret of Jack Daniel“, dove l’unico hangover che avrai sarà da enigmi.

La storia: una cassaforte misteriosa appartenuta a Jack Daniel è sparita e solo tu (sì, proprio tu, con i tuoi amici che a malapena distinguono un codice binario da un codice a barre) puoi ritrovarla. Ti ritrovi catapultato in una capanna sperduta, con tanto di suoni di natura che ti fanno pensare: “Aspetta, ho pagato per un documentario del National Geographic o per un’Escape room?”. Persino l’odore di terra ed i suoni degli elementi naturali al suo interno ti faranno dubitare di trovarti ancora in città.

Gli enigmi? Fantastici. Ci siamo trovati davanti dei puzzle che ci hanno fatto meravigliare, divertire ed usare l’immaginazione (oltre che l’olio di gomito), resi ancora più unici dall’utilizzo di oggetti di uso quotidiano, non realistici, reali.

Come stile abbiamo un mix tra prima e seconda generazione, che si adattano bene al contesto. La logica della stanza è abbastanza lineare, a parte alcuni momenti in cui è possibile dividersi i compiti.

Il livello di difficoltà è medio-alto, soprattutto se non si guarda bene nello zaino che ti danno in dotazione per l’avventura (vero, Xand?!); altrimenti il rischio è di giocare per tutto il tempo con le luci soffuse della scenografia.

Qualche dritta: la stanza è disponibile per essere giocata in lingua inglese e non necessita di abilità motorie particolari. Ricordate che indizi, oggetti e codici hanno un unico utilizzo, quindi una volta usati dimenticatevene.

È tutto incredibilmente coinvolgente. Credimi, potresti quasi sentirne il profumo nell’aria (ok, forse quello è il tuo desiderio represso, ma fa lo stesso). Magari il Sig. Daniel deciderà di concedervi una dissetante sorpresa, dopo tutto quello scappare. Chissà…

Sicuramente è il tipo di esperienza che ti fa uscire con un sorriso enorme e una voglia irrefrenabile di un bel bicchiere di whiskey. E no, non serve essere sobri per risolvere gli enigmi, ma aiuta.

PS: un grazie ad Ana, la Master che ci ha guidato in questa avventura, e Alex, il proprietario, senza le cui visioni (ci ha mostrato i locali in cui sono state costruite le stanze, ben prima della loro trasformazione), oggi non potremmo brindare al genio (o alla follia).

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